Cosa si può fare con Scribus, e che cos’è un programma di “impaginazione”?
Per prima cosa dovete rendervi conto che Scribus, come tutti i programmi avanzati di desktop publishing, è molto diverso da un elaboratore di testo. Gli elaboratori di testo sono fatti per creare rapidamente una pagina, quasi sempre in formato A4 o US Letter, in cui cominciare subito a inserire del testo. Scribus, invece, è un’applicazione fatta per creare l’impostazione grafica delle pagine; le applicazioni di questo tipo sono più comunemente note come programmi di desktop publishing (DTP).
Questi programmi danno agli utenti una grande flessibilità nel collocare con grande precisione oggetti come fotografie, loghi, cornici di testo e forme, in un’esatta posizione e orientamento. Quest’articolo descrive alcuni concetti di base su progettazione grafica e impaginazione, ma, soprattutto se usate per la prima volta un programma di DTP, vi consigliamo caldamente di leggere la pagina Iniziare subito a lavorare con Scribus perché possiate farvi un’idea di ciò che Scribus è in grado di fare e come evitare errori.
Chi usa per la prima volta un’applicazione di impaginazione come Scribus può sentirsi molto frustrato all’inizio, poiché si aspetta di aprire un nuovo documento e cominciare subito a digitare il testo; ma un documento di Scribus è soltanto uno spazio in cui lavorare, e non è affatto detto che debba contenere del testo.
Potete paragonare un documento da mandare a una tipografia, o da pubblicare sul web, a un’automobile o a un computer. Una macchina come queste è formata da migliaia di parti, la maggior parte delle quali non è nemmeno stata fabbricata dal produttore dell’automobile o del computer, ma da fornitori esterni.
Se non vi piace la metafora della catena di montaggio, consideratevi lo chef che dirige una cucina, il cui compito consiste nel trasformare un miscuglio di materie prime e di prodotti già lavorati, nel cuocere direttamente una parte dei cibi, e poi nel raccoglierli e disporli con maestria in modo che riescano graditi agli occhi, alle narici e ai palati dei commensali, e naturalmente che soddisfino il loro appetito!
Ciò che il produttore o lo chef fa consiste nell’assemblare le parti per ottenere il prodotto finale, e questo è proprio l’obiettivo principale di un programma di impaginazione: è la linea di montaggio finale di un documento destinato ad essere pubblicato (molto probabilmente, stampato). Da qui viene l’espressione “Desktop Publishing”.
Che siate un fabbricante di determinati oggetti, o uno chef, o che vi occupiate di impaginazione, per lavorare nel modo migliore dovete pensare in anticipo a ciò che intendete fare e programmarlo. L’insieme delle fasi di programmazione, coordinamento e produzione è detto processo di lavoro.
Non importa se volete costruire una macchina complessa oppure creare un’impaginazione complessa: in entrambi i casi spesso si comincia, letteralmente, al tavolo da disegno. Molti prodotti, tra cui automobili, sono stati “creati” su un foglio di carta. Quindi, nel design, è spesso una buona idea spegnere il computer e usare un blocco da disegno per abbozzare l’impostazione grafica della pagina.
Poiché esistono molti attraenti esempi di progettazione grafica per quasi ogni scopo, è piuttosto facile trovare dei modelli che stimolino la vostra immaginazione. Ma imparare da un esempio è qualcosa di ben diverso dalla pura e semplice copia: anzi, comporta un notevole impegno, poiché richiede di analizzare un’impaginazione, ad esempio usando un righello per misurare le dimensioni, i margini e gli altri elementi della pagina. Questo non vuol dire che tutto ciò che colpisce l’occhio sia un buon design adatto a ogni situazione. Dovreste cominciare avendo un’idea del vostro obiettivo, che potrebbe essere quello di dare informazioni a qualcuno, oppure di creare un manifesto o un cartello da esibire, o di pubblicizzare un certo prodotto. Se il vostro obiettivo è chiaro, sarà più facile cercare buoni esempi di design che vi aiutino a raggiungere un buon risultato.
Imparare dai maestri dell’arte probabilmente vi aiuterà più di ogni altra cosa a diventare creativi. In seguito potreste scoprire che la lettura di libri sull’impaginazione, la grafica editoriale, o la teoria del colore può aiutarvi a migliorare le vostre conoscenze, e inoltre molti di essi sono pieni di esempi che potranno fornirvi idee e ispirazione.
Quando vi sembra di aver creato una grande impaginazione sul vostro blocco da disegno, l’analisi non è finita: al contrario! Parte della fase di programmazione consiste nello stabilire quali elementi dell’impaginazione sono statici e dovrebbero essere inseriti in una pagina mastro. Inoltre dovreste individuare quali elementi saranno usati più volte nelle pagine, ma in posizioni diverse: potrete salvare tutti questi elementi in una stessa directory che potrà essere usata come cartella per la Biblioteca.
Oltre alle considerazioni sull’impostazione grafica, c’è un altro importante aspetto nella programmazione del vostro progetto, e cioè l’altro lato del processo: la stampa in tipografia. È molto importante sapere in anticipo quali tipi di file (ad esempio quali versioni del formato PDF) il tipografo può utilizzare, e se avete intenzione di usare dei colori spot, dovete sapere in anticipo anche quali colori la tipografia può riprodurre in modo affidabile. Tutte queste informazioni influenzano i passaggi successivi che dovete compiere prima di mandare il prodotto finale alla stampa. E anche se stamperete sulla stampante che avete in casa o in azienda, dovete sapere quali sono le sue capacità e limitazioni.
È certamente possibile preparare direttamente tutti i materiali (testo, immagini, elementi grafici), ma molti di coloro che si occupano di impaginazione coordinano e assemblano elementi creati o modificati da altri. Proprio come un fabbricante di macchine si coordina con i suoi fornitori per evitare contrasti o inciampi durante il montaggio finale, potete evitare problemi fornendo istruzioni a coloro che producono i “componenti” o gli “ingredienti” che entreranno a far parte della vostra pagina finita. E anche se fate tutto da soli, potete fare delle note mentali per evitare complicazioni durante il percorso. L’esperienza vi mostrerà rapidamente che cambiamenti del contenuto possono rendere necessarie estese modifiche all’impostazione grafica.
Per gli autori dei testi dovrebbe essere chiaro quali formati di file sono accettabili. L’ideale è usare un solo formato di file, ma se ciò è impossibile, magari per la diversa disponibilità di software, semplici file di testo possono essere usati come minimo comune denominatore. Inoltre gli autori dovrebbero utilizzare in modo coerente grafie, stili di citazione, trattini ecc.
Per quanto riguarda i file grafici, dovreste stabilire quali formati sono i più adatti per voi, e chiedere agli autori delle immagini di usare soltanto quelli. Inoltre dovreste fornire chiare indicazioni sull’uso di colori spot, sulla risoluzione delle immagini e sui profili colore.
L’esperienza suggerisce che il lavoro di impaginazione dovrebbe iniziare soltanto dopo aver raccolto tutti i componenti necessari, e questo è vero soprattutto per il testo. Se un’immagine ha bisogno di correzioni al colore, queste possono essere fatte senza toccare la disposizione degli oggetti sulla pagina; ma modifiche al testo, come l’aggiunta di una riga o anche di un paragrafo, possono essere causa di molto lavoro aggiuntivo, poiché la posizione delle immagini o delle didascalie deve essere corretta. Quindi cercate di fare in modo che non vi siano sorprese quando il lavoro è giunto in fase avanzata.
All’inizio del lavoro, è sempre una buona pratica raccogliere tutti i file del progetto in una sola directory, con sottodirectory per testi, grafiche vettoriali, file di immagine, e file di altro tipo necessari per il progetto. I file che desiderate riutilizzare spesso dovrebbero essere spostati in una directory di Biblioteca da usare in Scribus. Quando avete finito di fare tutto questo, siete pronti a partire…